In questo momento in Italia stanno pubblicando uno dei migliori fumetti mai visti; è
già uscito infatti il settimo numero di BONE.
Se ne sono accorti in pochi, forse, anche se l'editore è lo stesso
diLupo Alberto. L'autore è Jeff Smith, è americano, ma ha cominciato
la sua opera lavorando nel mercato indipendente. Adesso Bone,
ripubblicato da una major, sta riscuotendo negli Stati Uniti un discreto
successo (c'è anche l'immancabile sito internet); sulla scia di questa
nuova edizione americana, è giunto anche da noi.
Poiché l'autore detiene il pieno controllo della produzione (testi
e
disegni), l'opera soffre dei tempi di pubblicazione; fra pochi mesi
l'edizione italiana, che viaggia con due episodi al mese, si
metterà
in pari con quella americana, poi l'editore dovrà studiare un nuovo
modo di proporre al pubblico le nuove storie che man mano verranno
prodotte. Per inciso, il fumetto ha vinto una barca di
premi, tutti della critica, per quanto i premi posano esprimere
sulla qualità dei prodotti.
Dopo queste brevi notizie tecniche, passiamo a quelle effettive.
Bone in realtà è il nome dei protagonisti;
questi sono tre rotondi personaggi, che potrei descrivere come
dei
piccoli ominidi se così facendo non togliessi solo tutta la poesia
di cui sono portatori. Cacciati dalla loro città natale a causa
delle malefatte di Phoney Bone, una specie di Zio
Paperone incarognito e perdente, i tre subiscono varie traversie,
molte delle quali sono dovute ai temibili Rattodonti,
contrassegnate dalla spensieratezza di Smiley (un nome,
un
programma), l'equivalente di un Pippo disneyano, e dalla
prorompente poesia del personaggio principale di tutta la saga, Fone Bone. Dopo la separazione ed un successivo
ricongiungimento, il primo ciclo di storie si conclude con la
(devastante?
divertente? meravigliosa?) corsa delle vacche, dove
hanno modo di mascherarsi compiutamente tutte una serie di misteri, il cui
dissolvimento accompagnerà la saga nei numeri a venire.
Ho già citato Disney come uno dei punti di
riferimento dell'autore: certo nel disegno il tratto è molto
disneyano, anche se poi tutti gli altri personaggi sono tratteggiati con
realismo (anche gli esseri di fantasia come i Rattodonti sono
più mostruosi e spaventosi di quanto possano mai fare i disegnatori
disneyani); ma non è certo per il disegno che Bone va considerato
un
capolavoro.
Intanto, va considerata la trama, decisamente
originale, avventurosa e densa di misteri. Il compito, a
dire il vero, è facilitato dal fatto che Jeff Smith ha già
ben definita tutta la storia; ha più volte dichiarato che la storia
ad un certo punto finirà con tutte le spiegazioni del caso, e
quindi
non ci sono tutti i limiti che una pubblicazione seriale può
imporre
(sopravvivenza dell'eroe, banalmente; Topolino alla fine vince sempre, e
questo è un forte limite alla fantasia delle storie).
Ma oltre al soggetto, anche la sceneggiatura non ha punti deboli; la
storia
è farcita di ammiccamenti al passato ed al futuro dei personaggi.
Il Drago, ad esempio, compare sempre nei momenti
più opportuni, ma non si sa perché: abbiamo dei sospetti,
salvo poi essere smentiti due numeri dopo quando si scoprono altri
particolari. Infine, cosa da non sottovalutare, la gestione della
suspense è magistrale (la corsa delle vacche è un
capolavoro, in tal senso).
La caratterizzazione dei personaggi è breve, ma completa ed
efficace. Anche i personaggi minori hanno il loro giusto spazio in modo
che possano emergere le loro storie e le loro motivazioni (sia quanto sono
palesi sia quando sono, spesso, occulte). I tre Bone hanno ovviamente
ampio spazio, soprattutto Fone; ci si appassiona alle loro storie
perché sono piccoli, tondi, morbidi e dolci;
ma poi li scopri malvagi, stupidi ed infidi. Infine, torni ad amarli
quando si dimostrano pieni di carica umana, coraggiosi, pronti al
sacrificio e all'amore.
Ecco, è proprio questa la caratteristica principale di Bone; al di
là dell'avventura, dei misteri, della
commedia e del divertimento, questo fumetto possiede
umanità, poesia ed
amore. In un mondo fumettistico dominato da supereroi
iperviolenti e da monotoni giapponesi, Bone rappresenta uno dei pochi
baluardi su cui contare per il futuro dell'arte di raccontare storie con
le
immagini.
Livio (18-12-1996)
[Indice] [Aiuto] |
[Cos'è
DM] [Chi
è DM]
[Storie] [Recensioni] [Visioni] [Letture] |
[HomePage] [Tempozero] |