racconti

a cura di D.M. Mitchell

SAGGEZZA STELLARE

(Einaudi - Stile libero)



Il retro di copertina cavalca il successo del telefilm X-files per presentare una raccolta di racconti che con il dinamico duo di investigatori ha poco a che fare. Invece, la setta della Saggezza Stellare è l'antagonista all'interno di uno degli ultimi racconti di H.P. Lovecraft. Ed è nel segno di Lovecraft che l'antologia raccoglie una serie di racconti ispirati all'universo di uno dei più controversi scrittori dell'orrore contemporanei.


Ci sono alcuni motivi di interesse solo a vedere gli autori presenti. In primo luogo, due numi tutelari della letteratura "altra", William Burroughs e James G. Ballard; Ramsey Campbell, autore anche dell'introduzione; due "fumettari" della migliore qualità, come Alan Moore (Watchmen) e Grant Morrison (Arkham Asylum, un titolo a caso, giusto per restare su Lovecraft); spicca ai nostri occhi qualche musicista, come Michael Gira, degli Swans, e David Conway, dei My Bloody Valentine. Insomma, un po' di nomi illustri e non della contemporaneità.
Il risultato è purtroppo diseguale; si va dall'omaggio pedissequo a Lovecraft, con interpretazione aggiornata delle sue tematiche (Robert Price), dove l'incontro tra uomo e mostro avviene a livello sessuale, al delirio di sogno non troppo riuscito di Michael Gira. Ballard e Burroughs sono invece piuttosto infilati malamente che inseriti in armonia col resto; nel secondo caso, poi, non ci sembra una delle cose migliori. Buona prova forniscono i due autori di fumetti, anche se non con dei capolavori: buone opere di mestiere di persone che scrivono molto, pur mantenendo una qualità piuttosto dignitosa (cosa che invece non succede a Campbell, qui presente con racconto piuttosto debole).
Anche se troppo "fumettistico", il racconto di Moore ci pare tra i più riusciti. Si apre con una idea meravigliosa, degna di P.K. Dick, il racconto di Don Webb, anche se poi, quasi per paura di andare fuori tema, si ritorna a parlare di Grandi Antichi. Più fantascienza che Lovecraft, ma comunque ad un buon livello, la prova dell'altro musicista, David Conway, che chiude il libro. Gli altri autori non particolarmente brillanti, ma neanche terribilmente cattivi.
Stile libero è una (sotto)collana di Einaudi Tascabili la cui decifrazione è sempre piuttosto controversa. Da una parte ci sono libri ed antologie che segnano l'epoca (come Gioventù Cannibale, nel bene e nel male), altre volte sembrano solo libri di un istante destinati a morire con la loro uscita. Questa volta ci troviamo davanti ad un recupero (l'edizione originale del libro è del 1994) che non entusiasma, e che non entrerà nell'elenco dei migliori libri usciti nel 1997. Però, l'antologia stabilisce ugualmente che l'influenza di Lovecraft sulla letteratura di genere degli ultimi anni, dibattuta fin che si vuole, continua ancora. Spesso con effetti non troppo riusciti, ma talvolta anche con ottimi risultati.

Livio (03-06-97)





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