libro

TRANCE & DRONES

Gino Dal Soler e Alberto Marchisio

(Castelvecchi)



Consigli per gli acquisti: quanto entrate in una libreria, tenete d'occhio la collana "Contatti" della Castelvecchi; questa ormai ampia serie di libretti contiene molte piccole gemme di cultura "non ufficiale" che vale spesso la pena di esplorare.

Bene, di questa collana fa parte il libricino in esame: gli autori sono due, Gino Dal Soler (collaboratore di un paio di Radio "private") e Alberto Marchisio (si presenta come "sonorizzatore"). Il titolo è doppio, nel senso che si parla di "Trance & Drones", col sottotitolo più esplicativo di "Mappa delle musiche più visionarie degli anni Novanta"; in realtà, i percorsi esplorati partono quasi tutti alla fine degli anni ottanta, mentre addirittura il libro i apre con il fondamentale "Discreet Music" di Brian Eno, che è del 1975 (più di vent'anni...sembra ieri).
Bifida è anche la struttura interna del libro, con una metà dedicata al "Trance" e l'altra ai "Drones": gioverà spiegare brevemente cosa si intende. Dentro la musica "trance" vengono comprese tutte quelle sonorità, di stampo quieto e riflessivo, in grado di indurre, attraverso artifici psicoacustici, appunto uno stato di trance nell'ascoltatore. I "drones" invece sono suoni con minime variazioni tonali che si ripetono, lunghi ma mai uguali a se stessi, forse più inquieti del "trance". La distinzione è sottile, né gli autori si mettono a definire esattamente l'argomento del contendere.
Piuttosto, come i primi viaggiatori descrivevano i luoghi notevoli, saltando a pie' pari la geografia e la caratterizzazione dei luoghi, qui gli autori passano in rassegna una serie di personaggi e gruppi, senza intento classificatorio o organizzativo. Manca un discorso critico che guidi l'esplorazione dell'inizio alla fine, ma si procede per capitoli successivi, spesso senza connessione tra loro.
Quanto detto non vuole essere una critica, in quanto gli stessi autori, nelle "Note all'uso" dichiarano proprio la volontà delle assenze appena rilevate. Il libro è quindi una raccolta per forza di cose arbitraria di autori e storie che piacciono agli autori, senza velleità enciclopediche (inutili in una materia ancora in divenire), ma solo con la gioia di rendere partecipi altri esploratori della bellezza dei luoghi visitati.
Giova quindi dire brevemente e sommariamente quali sono questi luoghi: dopo Eno, Vidna Obmana, Robert Rich, Steve Roach, David Parsons, Tuu e Michael Brook per "Trance". Tra i "Drones", O Yuki Conjugate (mi ha sorpreso che qualcuno si ricordi di loro!), Zoviet France, la Cold Meat Industry, in fondo, Orb, FSOL e Aphex Twin. Molta musica è passata attraverso Discorso Musica, molta altra mai. I territori sono ampi, non tutto si può esplorare. Ecco quindi che una piccola mappa, arbitraria, incompleta e talvolta imprecisa è meglio di nulla.
Spiace tuttavia una confusa organizzazione del testo, la mancanza di un indice analitico (spesso prezioso), si apprezza la presenza di tutta una serie di indirizzi di artisti e case discografiche, ma nessun riferimento internet. Molta musica ormai, passa da queste parti.

Livio (12-12-1996)





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