Cinema
SEGRETI E BUGIE
di Mike Leigh



Provare a insinuare il pur minimo dubbio sull'"onestà" intellettuale di questo "Secrets and Lies" (e retrospettivamente sul "Naked") significa, visto l'osanna di pubblico e critica, votarsi al ludibrio della "vox populi". Eppure... eppure rimane il sospetto che Leigh sia un abile divulgatore di contenuti "politicamente corretti" in una confezione fin troppo ammiccante per un pubblico (specialmente quello inglese), che è stanco di vedersi ritratto in situazioni di progressivo ed inleuttabile degrado (familiare ed economico), e chiede indiscutibilmente di tornare a sperare.


E' più che una coincidenza che il cinema inglese abbia abbandonato i toni risolutamente apocalittici con cui ritraeva la classe media ed operaia inglese (e il Ken Loach di "Raining Stones" e di "Ladybird Ladybird" appare in questo senso già preistoria in un paese che pare obbedire alle parole d'ordine ottimistiche di un Tony Blair primo ministro) per affinare le armi dello humour e ripennellarre di ampi sorrisi quegli stessi sconfitti che prima lasciava disperati a vagare per le strade (il finale di "Naked", tanto per capirci): da "Segreti e Bugie" in poi prepariamoci (l'inutile "The van" di Frears sta lì a ricordarcelo) ad essere anestetizzati da pellicole capaci di preparare le lacrime per circa due ore e lasciarle sgorgare nella più classica delle catarsi liberatorie (il Cechov rovesciato del compleanno finale), senza il timore che le disgrazie narrate possano rimanere tali (difatti c'è l'happy end!) come nella vita reale. Piangerete con Brenda Blethyn, Marianne Jean-Baptiste e Timothy Spall.


Leonardo (25-05-97)





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