MONK & CANATELLAIl loro singolo "I can water my plants" sintetizza alla perfezione l'ulteriore grado evolutivo del cosiddetto sound di Bristol ed è forse il manifesto più accattivante della filosofia dell'etichetta che li produce: la cup of tea records. Trip-hop unito a reminiscenze vocali folk-wave li rendono, con un tantino di soul in meno, i migliori eredi dei Portishead (con cui hanno collaborato). In attesa dell'album... |
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APHEX TWINSi segnala anche quest'anno come uno dei musicisti elettronici più continui, musicalmente e produttivamente parlando. Geniale quando si accosta alla jungle, come nel singolo "orchestrale" GIRLS/BOYS, meno innovativo quando si adagia sulle formule musicali che hanno fatto la sua fortuna (nel resto dell'album a nome RICHARD JAMES). |
PRODIGYL'essenza della techno e dei rave e il successo commerciale (meritato) in una serie di singoli da consumare finché il suono è caldo. Una volta tanto è MTV (che ha passato fino al punto di rottura il bellissimo video di FIRESTARTER) a dover ringraziare qualcuno, e non il contrario. |
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UNDERWORLDPotenza di un film (TRAINSPOTTING) e di uno spot (automobili), e un singolo del 1995, BORN SLIPPY, che anche noi di DM avevamo snobbato, passandolo per poco nella nostra programmazione musicale, diviene la colonna sonora irrinunciabile del 1996 (almeno quanto FIRESTARTER dei PRODIGY). Ma nessuno, o quasi, compra il pur bell'album di quest'anno, SECOND TOUGHEST IN THE INFANTS... |
BJORKC'è da ipotecare la casa e vendere la macchina a voler star dietro a tutte le uscite su singolo della signorina Gudmundsóttir, e da arrabbiarsi moltissimo quando poi lei lascia licenziare un lavoro come TELEGRAM, che raccoglie una manciata di questi singoli del 96 in un cd spacciandoli per inediti (o è colpa dell'etichetta che ha solo pensato a monetizzare un'operazione nata per il mercato americano?). Ma davanti alla qualità musicale di ogni remix di Bjork uscito quest'anno (attenzione: sono pezzi da POST che è del '95) ci si arrende: grande quando lavora con impianti cameristici (l'engineering di DEODATO), glacialmente splendida se si sposa all'elettronica abrasiva della OUTCAST PRODUCTIONS, chiude il '96 con un triplo singolo, POSSIBLY MAYBE, che ci regala anche un paio di meravigliose perle live. |
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ORBITAL |
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L'album IN SIDES è forse meno immediato del precedente SNIVILISATION, ma, nella sua complessità, sicuramente più pregno di idee musicali. Sono il duo elettronico più intelligente (dando ormai per esaurita la carica creativa degli ORB) sul mercato e lo sanno: non a caso le bibbie musicali del mercato inglese, NME e MELODY MAKER, hanno collocato i fratelli HARTNOLL quasi alla vetta delle loro classifiche annuali ... |
TRICKYNon è riuscito a trattenersi dall'inflazionare di uscite il mercato musicale di quest'anno. Oltre al progetto come NEARLY GOD, fa uscire in Europa un singolo bello e costoso, GRASSROOTS, dove raccoglie una manciata di collaborazioni con artisti americani, remixa una pattuglia di cantanti e gruppi (dai redivivi INTASTELLA, ai GARBAGE, fino a YOKO ONO) più per battere cassa che per le idee musicali prodotte, e chiude il '96 con un album ufficiale più che dignitoso, PREMILLENNIUM TENSION, dove emergono più chiaramente la inquietudini blues di NEARLY GOD, ma mancano le graffianti intuizioni dell'epocale MAXINQUAYE. |
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NEARLY GODIl mister Hyde di TRICKY. Il lato più oscuro del trip-hop, quello che confina con le angosciose strutture della musica seriale e che si ciba di pochi ruvidi ingredienti, incontra ospiti raffinatissimi (ALISON MOYET, TERRY HALL, NENEH CHERRY, BJORK). Davvero "vicino a Dio", come se qualcuno traducesse un testo gnostico in musica... |
LAMB |
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Nella gara a chi trova il più bel clone dei Portishead, molti hanno indicato proprio questo duo. Niente di più fuorviante: il pop elettronico evoluto dei Lamb appare molto più vario ed intrigante delle soluzioni musicali (e vocali) dei loro presunti padrini. Proprio la loro capacità di passare dal trip-hop, al soffocato pop cameristico, alle leggerezze della jungle li rendono più affini alla multiversità musicali di BJORK. |
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RUBYL'uscita di un album intero di remix dal fortunato (ma non troppo) SALT PETER, conferma le proprietà "manipolative" del materiale musicale scritto da MARK WALK, e cantato da LESLEY RANKINE. Ancora pop elettronico di quello abrasivo, capace all'occorrenza di diventare jungle nelle mani di PESHAY, o trip-hop in quelle dei CEASEFIRE, e un cuore di blues (bianco). |
RED SNAPPERSnobbati dalle riviste musicali inglesi sono forse il parto più fecondo delle trame musicali post-jazz di quest'anno. Perché riescono a fare tutto quello che può fare una drum-machine con la batteria, o regalarci splendide trame trip-hop ed ambient usando semplicemente il double-bass o le chitarre, senza loop o campionamenti. Perché dal vivo sono trascinanti ed ipnotici, e perché PRINCE BLIMEY non contiene un solo minuto di riempitivi inutili (la regola nelle ipertrofiche produzioni trip-hop). |
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BILL LASWELLOperazione degna di un filologo enumerare tutte le produzioni di Mr. AXIOM per il 1996, e probabilmente nemmeno tutte degne di nota. Oltre che per un buon album drum'n'bass su SUB ROSA (OSCILLATIONS), di lui ricordiamo il gioiellino esoterico di RUSSIAN CHANTS, tre suite "ortodosse" remixate con misuratissime dosi di dub e uno "soundscape" elettronico discreto. Forse uno di lavori più raffinati di Laswell di sempre. |
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