Febbraio 2005 |
Mer 26 Gen 2005 |
Mer 19 Gen 2005 |
Mer 12 Gen 2005 |
Mer 05 Gen 2005 |
Ott-Dic 2004 |
Mercoledì 19 Gennaio
Leonardo
Chemical Brothers,
Daddy G,
Dj /Rupture,
Instituto,
Sensasciou,
Meganet presenta la playlist 2004:
Lunar Event,
Goldlust,
Pupille,
Your ten mofo,
Gregor Samsa;
Noorda,
The Earlies,
Tonetraeger,
o.lamm,
DFA #2.
Mercoledì 12 Gennaio
Luca
A Perfect Circle,
Interpol,
Goodmorniongboy,
Noorda,
Victor Davies,
Nouvelle Vague,
Saint-Germain des-Pres Café,
Nicola Conte,
Instituto,
Daddy G,
Craig Armstrong.
Mercoledì 26 Gennaio
Playlist 2004 | MEGAPHONE | Luca | Leonardo | Livio |
Nouvelle Vague | Nouvelle Vague | x | x | x |
Cristina Donà | Cristina Donà | x | x | |
Dani Siciliano | Likes | x | x | |
Efterklang | Tripper | x | x | |
Erlend Oye | Dj Kicks | x | x | |
Two Lone Swordsmen | From the Double Gone Chapel | x | x | |
aa.vv. | dfa compilation #2 | x | ||
Squarepusher | Ultravisitor | x | ||
Sketch Show | Loophole | x | ||
aa.vv. (quebra costas) | jazz and beats | x | ||
i maniaci dei dischi | hey presto | x | ||
aa.vv. hotel costes | hotel costes sept | x | ||
faze action | broad souls | x | ||
Polyphonic Spree | together we're heavy | x | ||
bjork | medulla | x | ||
telefon tel aviv | map of what is effortless | x | ||
lali puna | faking the books | x | ||
Styrofoam | nothing's lost | x | ||
blonde redhead | misery is a butterfly | x | ||
kings of convenience | riot on an empty street | x | ||
keane | hopes and fears | x | ||
paolo benvegnù | piccoli fragilissimi film | x | ||
gianni maroccolo | acau la nostra meraviglia | x | ||
ludovico einaudi | una mattina | x |
Gennaio 2005
The Secret Migration, 2005; voto: 3 su 5.
Inconfondibili, i Mercury Rev escono con un nuovo disco. Il loro maggior pregio ed il loro maggior difetto è di essere sempre più o meno uguali a loro stessi; solo con molta fatica si riesce a distinguerlo dai lavori precedenti. Forse, ma solo forse, è un po' più allegro.
Dead Cities, Red Seas And Lost Ghosts, 2003; voto: 3 su 5.
Sono in due e sono francesi. Musica elettronica, che ricorda a volte i Boards of Canada, ma che utilizza molti concetti del post rock e di alcune progressioni shoegaze o GYBE. Dovrebbero ravvivare un po' le composizioni in modo che chi ascolta non perda interesse.
LCD Soundsystem, 2005; voto: 3 su 5.
Due consumati attori della scena musicale (James Murphy, fondatore dell'etichetta DFA, e Tim Goldsworthy, dalla Mo'Wax e con gli Unkle) producono il loro primo disco (erano già usciti molti singoli, e di loro si parla da molto tempo). Prendono la lezione dei primi Talking Heads e la aggiornano ai nostri tempi: post-punk-funk insomma. Non male, ma il nuovo sta solo nell'aggiornamento di storie già vecchie.
This is not here, 2004; voto: 3 su 5.
Welcome back Kotter, 2003; voto: 3 su 5.
Tedeschi, elettronici, ma molto gentili e delicati. Sembrano volere fuggire dal loro essere un duo elettronico da Dusseldorf: canzoni con chitarre, ricerca pop, che cercano di nascondere suoni e ritmi tipici di to Rococo Rot, Tarwater e simili.
Hello Spiral, 2004; voto: 3 su 5.
Un francese che fa elettronica; ma questa volta un po' più sperimentale, a tratti vicina a Aphex Twin, altre volte più pop e jazz. Abbastanza vario da non annoiare.
Paradise Now, 2004; voto: 3 su 5.
Chitarre liquide, voci sussurrate, rock con molte venature pop sognati. Passa via senza disturbare né entusiasmare.
Push the button, 2005; voto: 2 su 5.
Ascolto veloce e non completo; però un'impressione me la sono fatta lo stesso (magari più avanti la cambio...). Sono sempre i Chemical Brothers, forse con un'accelerazione sul versante hip-hop (il singolo Galvanize, questo sì ascoltato meglio, è con Q-Tip, anche con A Tribe Called Quest); ad un certo punto sembra quasi di sentire Eminem un po' più in acido. Non manca qualche episodio più strettamente danzereccio, ma sostanzialmente l'impressione è che i due abbiamo perso parecchio smalto.
Origin vol 1, 2004; voto: 1 su 5.
Rock pop e psichedelia anni settanta. Il voto dice tutto.
These are the Earlies, 2004; voto: 2 su 5.
L'unica cosa che mi viene da dire di questo disco è che suona vecchio rock. Se è un pregio o un difetto è materia di dibattito, anche acceso. Per me è un grosso difetto.
No Cities Left, 2004; voto: 3 su 5.
Escono per la Bella Union, l'etichetta dei fu Cocteau Twins. In qualche modo mantengono lo spirito dei tempi: certe volte sembrano gli Smith, altre volte hanno le progressioni chitarrose tipiche di quegli anni della 4AD. Il problema è che hanno vent'anni di ritardo (ma per molti questo non sarà un problema).
Bird Heart in Wool, 2004; voto: 3 su 5.
Progetto solista di uno dei Piano Magic. Decisamente duretto, ambientazioni non facili, musica non-musica.
Babylon Rewound, 2004; voto: 2 su 5.
Io non capisco perché certa gente si ostini a rilasciare dischi che sono il remix del loro disco precedente. Raschiatura del fondo del barile nel migliore dei casi, truffa nel peggiore. La maggior parte, questo compreso, sono dischi inutili, che non aggiungono nulla (e spesso tolgono) a quanto già fatto.
Ventill/Poki, 2004; voto: 4 su 5.
í ástandi rjúpunnar, 2002-2004; voto: 3 su 5.
Skvettir edik á ref, 2002-2003; voto: 3 su 5.
Incrociamo lo shoegazing con l'elettronica dei Múm e le progressioni dei Sigur Ros: si ottiene questo strano personaggio, ovviamente islandese. A tratti veramente piacevole, alla lunga l'attenzione cala un po'.
The New Face of Smiling, 2004; voto: 2 su 5.
Elettronica rarefatta, "droni" di chitarra, ottimo contro l'insonnia.
Gennaio 2005
Wu Ming 1
New Thing
Einaudi Stile Libero
Wu Ming ci aveva abituato a leggere Storie (notare la S maiuscola). Qui la storia non c'è, o meglio, la storia del serial killer di musicisti jazz legati alla new thing è piuttosto debole. Però in cambio abbiamo un affresco sulla nascita appunto della new thing (il free di Coltrane, e poi Ayler, Sheep...), del movimento delle Pantere Nere, sull'America del 1967. E poi, un modo di raccontare la storia (un documentario, mi viene da dire: persone intervistate, documenti, eccetera) abbastanza originale e divertente. Piacevole.
Gennaio 2005
Joe R. Lansdale
La sottile linea scura
Einaudi tascabili
Non ne posso quasi più di storie di formazione di ragazzi; anche Lansdale ci si mette, e riesce ad annaquare quelle poche caratteristiche distintive che aveva. Abbiamo un tredicenne che si immischia tra papponi di colore, bianchi fondamentalisti, stereotipi a destra e a manca. Bravo a scrivere, certo, ma ci si annoia facilmente.
![]() |
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo sito sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons. This work is licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 3.0 Unported License. |
Questa pagina è a cura di Megaphone. |